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I dinosauri combattenti: Pre-match

Il fossile noto come "dinosauri combattenti" vede coinvolti un Velociraptor mongoliensis e un Protoceratops andrewsi, in abbraccio mortale che dura da milioni di anni. Questo fossile eccezionale (non a caso scelto per la sua unicità come prima copertina "sulle pareti" del Café Paleontologico) è uno straordinario esempio di "scena di vita"... definizione che ho sempre trovato paradossale considerando ciò che è in realtà.

Scoperto nel Deserto del Gobi nel 1971 da un team congiunto polacco-mongolo, è esposto all'Accademia mongola delle scienze di Ular Bator.

Rappresenta una sorta di fermo immagine dell'ecosistema del Campaniano medio nella formazione Djadokhta, nell'attuale Mongolia del sud: se infatti non è raro trovare dinosauri diversi fossilizzati a pochi metri di distanza, questo non sempre significa che gli animali vivevano contestualmente, interagendo tra loro, magari in un rapporto predatore-preda. Sono piuttosto comuni, infatti, i casi di fossilizzazione di carcasse casualmente accumulate vicine dagli eventi geologici. L'associazione fossile dei "dinosauri combattenti" è straordinaria invece proprio perché oltre a dimostrare la coabitazione di questi due dinosauri nello stesso luogo e tempo, mostra anche un'interazione: una scena di caccia.

Dinosauri Combattenti

 

Ricordo la prima volta che vidi questa scena rappresentata, le immagini erano stampate su di una raccolta a fascicoli per bambini. Il Velociraptor (privo di piume e vagamente simile ai "Raptor" di Jurassic Park) si avvicinava aggressivo, fauci spalancate ed occhi "malvagi", verso un povero Protoceratops, il quale si contrapponeva con il proprio corpo ad un nido, probabilmente proteggendo la propria prole.

Non ricordo la descrizione, ma non credo serva poiché l'immagine esprime un preconcetto ripreso più volte, anche in ambiti diversi: c'è la lotta tra un dinosauro "cattivo" e l'erbivoro "pacifico".

Il classico archetipo di lotta bene contro male, in versione Mesozoica.

Il nido, elemento presente spesso nelle rappresentazioni della Mongolia del Cretaceo, è probabilmente un patetico tentativo di assimilare la figura dell'erbivoro ad un genitore amorevole che tenta di difendere i propri cuccioli, agli occhi dei bambini/lettori questo doveva portare all'impersonificazione e ad un terrore ancora maggiore nei confronti di Velociraptor. Quasi potesse rappresentare una minaccia anche per loro. Per coerenza ci tengo a ricordare (come ho già approfondito in questo articolo) che in realtà i nidi vicino ai quali vengono rappresentati i Protoceratops, non erano neanche i loro.

Altre rappresentazioni, le peggiori (normalmente non sono così critico ma lo meritano), dipingevano il Protoceratops addirittura con tratti da mammifero, come fosse un grosso maiale attaccato da un Velociraptor rettiliano (talvolta disegnato con lingua biforcuta...), accentuando lo scontro come se l'erbivoro fosse un animale geneticamente più vicino ai nostri antenati mammiferi (quindi a noi) e il Velociraptor qualcosa di completamente estraneo a lui (ed ovviamente a noi), magari un malefico antenato del serpente demoniaco nel Giardino del Eden.

Dinosauri Combattenti

Queste rappresentazioni mi apparivano eccessive anche da bambino. Forse grazie ai documentari visti in televisione che mi avevano abituato a vedere scene di caccia, magari l'inseguimento tra un ghepardo e una gazzella nelle pianure dell'Africa attuale (o quantomeno nell'Africa di trent'anni fa). Ero già abituato a vedere come normale il rapporto tra preda e predatore. Non c'era un "cattivo" come nei fumetti, solo due animali che per loro natura devono mangiare. L'unica differenza è che il primo per nutrirsi doveva mangiare il secondo. Non capivo perché nei miei giornalini si tentava un approccio più "spettacolarizzante": era il fossile di due dinosauri morti combattendo tra loro, cosa c'era di più spettacolare?

Perciò quando mi sono messo a scrivere questo articolo ho pensato inizialmente di strutturarlo come un'indagine di omicidio (idea che invece poi ho usato in questo articolo) o come un incontro di boxe (durante la prima bozza era forte l'attenzione mediatica verso l'incontro tra Mayweather e McGregor).

Mi piaceva l'idea di raccontare le riprese del match, di presentare i contendenti. Già immaginavo il titolo dell'articolo, parafrasando i vari “Gli otto minuti più elettrizzanti di sempre”, il “Match dei sogni” o il mai banale "Incontro del secolo”.

Poi mi sono reso conto che non stavo facendo altro che raccontare un'altra, l'ennesima, spettacolarizzazione di qualcosa che non ha bisogno di essere spettacolarizzato: avevo cambiato il target, più adulto, ma non era diverso dal "fumetto" descritto nei miei giornalini da bambino.

Perciò ho deciso di descrivere la scena nel modo in cui avrei voluto leggerla da bambino, romanzando giusto un po' alcuni aspetti etologici, dando le risposte alle domande che mi facevo da piccolo... caspita, aveva ragione una mia ex quando diceva che sono bipolare!

Stay tuned, l'articolo arriverà presto...


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